Realizzare a Catania un progetto pilota, sperimentando un accordo tra il ministero dell’Interno e il Comune, per dislocare nelle sedi di quelle che saranno le sei Municipalità altrettante postazioni di polizia: solo così potremmo consentire ad un maggior numero di agenti di uscire dagli uffici e pattugliare il territorio con le volanti e Catania potrebbe diventare una città più sicura.
Ho lanciato questa proposta – e me ne farò portavoce anche a livello nazionale portandola all’attenzione del ministero – ieri sera quando, a seguito delle sollecitazioni delle forze di polizia, ho incontrato i rappresentanti dei sindacati di categoria Coisp, Consap, Sap, Siap, Silp, Ugl e Uil Polizia nella sede di Io cambio Catania. L’incontro aveva l’obiettivo di chiarire le criticità nel sistema della sicurezza pubblica in città e di avanzare alcune proposte, a partire dalla riorganizzazione complessiva del modello di controllo del territorio. Uno dei problemi sollevati dai sindacati e ripresi anche dalla stampa quando nei giorni scorsi avevamo partecipato ad un sit-in di protesta, era quello dell’inadeguatezza del commissariato di Librino.
“Librino oggi è un quartiere poco sicuro, ma non è l’unico, e per questo è evidente l’esigenza di una riorganizzazione dei commissariati sul territorio” hanno detto i sindacati di polizia. La questione centrale resta la carenza di organico e la dislocazione delle forze in troppe sedi.
Io voglio sottolineare che oggi ci sono troppe strutture, con un eccessivo impiego di uomini impegnati in lavori di notifica mentre mancano gli agenti per le volanti, per il reale controllo del territorio.
L’unica soluzione possibile è accorpare le sedi, creare due grossi poli a Nord e a Sud della città, chiudere i commissariati poco funzionali liberando agenti per le volanti e realizzare, nelle sedi dei quartieri, dei centri di raccolta delle pratiche con la collaborazione del Comune. L’idea è anche quella di riutilizzare per queste esigenze le caserme o gli spazi comunali inutilizzati o dati ai privati, riducendo così i costi esorbitanti pari a circa 2 milioni e mezzo di euro l’anno per affitti, ma anche di coordinare meglio un piano combinato tra Polizia e Carabinieri per il pattugliamento del territorio. Sono tutte ipotesi e proposte condivise con i sindacati di polizia.
La sicurezza percepita dai cittadini è un problema evidente, che si sente nelle periferie ma anche in centro, spesso teatro di risse soprattutto nelle ore notturne, problemi anche questi dovuti alla mancanza di personale per presidiare il territorio. Lo stallo del progetto della Cittadella della Polizia, inoltre, impone uno sforzo ulteriore per comprendere come venire incontro alle esigenze di sicurezza di una città grande e complessa come Catania”.
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