“La classe”, ovvero prove tecniche di integrazione

Ricevo da una cara amica questa recensione-segnalazione, che ritengo interessante:

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Il cinema e le tematiche sociali: la classe multietnica

Nel film “la classe” il regista francese Laurent Cantet, racconta la vita in una scuola della periferia di Parigi sui cui banchi siedono studenti di diverse culture. L’insegnante prova ad integrarli, ma provoca conflitti tra le identità culturali che alla fine si alleano contro la figura che rappresenta il potere: il professore.
L’universo scolastico costituisce un terreno dal quale il cinema ha cercato continuamente di trarre motivi per simpatiche commedie. Il regista francese tratta qui un tema più complesso: l’integrazione di alunni di diverse culture che sperimentano uniti le difficoltà dello stare insieme.

Ciò accade in questi anni, in Francia come in Italia, e rappresenta un ulteriore fattore di spaesamento per gli scolari chiamati ad affrontare direttamente ogni giorno in aula quelle difficoltà già così preoccupanti nel resto della società, fuori dalla scuola.

Il film offre l’esempio di un professore che, nel suo rigore, vorrebbe aiutare i suoi allievi a stare insieme gli uni con gli altri, pur nella differenza di costumi, ma si scontra con l’orgoglio proprio degli “estranei” che dall’isolamento in cui vengono a trovarsi traggono motivazioni per rendere più nette le proprie separatezze. In questo modo, le diversità, anziché diminuire accentuano il loro peso, con il risultato inatteso che a sentirsi “isolato” finirà per essere proprio il docente.

Merito del film è la descrizione della vivace reazione dei figli immigrati alle faticose prove dell’insegnante che non vuole far pesare le differenze che pur sempre rimangono parte integrante dell’essere umano, adulto o bambino che sia.
Il film sollecita riflessioni sui rischi dei comportamenti poco aperti alle difficoltà altrui, un problema non certo risolvibile separando pregiudizialmente gli appartenenti alle diverse etnie, come qualcuno aveva invece pensato di fare in Italia. Nel film resta sempre valido ogni sforzo per fare esattamente il contrario, cioè favorire l’integrazione nella reciproca comprensione, Insomma, un film davvero illuminante, specie per la Lega e il governo italiano tutto.

Ileana Licciardello

Film: La classe
Regia: Laurent Cantet
Anno: 2008
Nazionalità: Francese

6 comments to “La classe”, ovvero prove tecniche di integrazione

  • Valentina Lo Presti

    Si tratta di una tematica che tocca il profondo del mio cuore, sono stata sin da piccola molto sensibile verso gli sfortunati. Penso che il partito democratico sia l’unica speranza per un futuro migliore. Bisogna ripartire da Catania, la mia amata Catania abbandonata dal sindaco Scapagnini e dal suo successore Stancanelli. Forza ragazzi andiamo avanti in questo modo…

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  • Arnaldo Baresi

    Vero, questo è il tema su cui discutere. Sono i ragazzi che vogliono rimanere ancorati ad una identità che vivono marginalmente solo in famiglia o sono i padri ad imporla? Insomma, sulla vicenda identitaria degli immigrati c’è molto da ragionare.

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  • Valentina Carpiani

    Attenzione, sono i ragazzi figli di immigrati oggi a tenere alle proprie specificità culturali o i loro genitori? Perché la differenza è sensibilissima.

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  • Arturo

    Tipico, del resto, il professore si affanna a non far pesare le differenze ed i ragazzi invece alla propria specificità tengono.

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  • Alfio Sala

    Non credo proprio però che quelli della Lega potrebbero mai capire un simile film. Mai andati oltre “Rambo”, presumo.

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  • L’ho visto, è davvero illuminante, un bel film proprio …

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