CATANIA SEDE DI UN PROGETTO PILOTA PER LA GESTIONE DELL’EMERGENZA IMMIGRAZIONE E, IN PARTICOLARE, IN TEMA DI RICONOSCIMENTO DEL DIRITTO D’ASILO DEI MIGRANTI.
E’ l’oggetto di una risoluzione parlamentare a mia firma, con cui ho impegnato il Governo nazionale ad assumere in tutta Italia iniziative per promuovere ed implementare presso i Tribunali forme di sperimentazione simili a quella già messa in atto dal Tribunale di Catania. Oggi in Commissione Giustizia della Camera ho presentato una risoluzione proprio per chiedere al Governo di riconoscere Catania come sede del progetto pilota a livello nazionale per il miglioramento e l’informatizzazione delle procedure relative alla protezione internazionale dei migranti.
A Catania la pressione dovuta all’elevato numero di sbarchi degli ultimi anni è fortissima. Solo alla data del 29 settembre del 2015 al Tribunale etneo si registravano 3.029 procedimenti pendenti in tema di richiesta del diritto d’asilo da parte dei migranti. Un diritto costituzionalmente protetto, che prevede una prima fase amministrativa di fronte alla Commissione territoriale per il riconoscimento della protezione internazionale, ed una eventuale seconda fase con cui lo straniero può opporsi di fronte all’autorità giudiziaria per impugnare il diniego della Commissione territoriale o la revoca dello status di protezione internazionale da parte della Commissione nazionale per il diritto di asilo.
Il giudice in questo caso deve definire la controversia, anche per quanto riguarda la ricerca delle notizie utili alla definizione della situazione sociale del Paese di provenienza dello straniero, per capire dunque se al migrante in questione possa essere riconosciuto il diritto di asilo o anche lo status di rifugiato.
Il giudice in questo caso deve definire la controversia, anche per quanto riguarda la ricerca delle notizie utili alla definizione della situazione sociale del Paese di provenienza dello straniero, per capire dunque se al migrante in questione possa essere riconosciuto il diritto di asilo o anche lo status di rifugiato.
A causa della enorme mole di procedimenti pendenti e della carenza di organico e grazie alla concreta applicazione presso il Tribunale di Catania del processo civile telematico, è stato sottoscritto con il benestare del Ministero della Giustizia un accordo di collaborazione tra il Tribunale etneo e la Commissione nazionale per il diritto di asilo e le Commissioni territoriali per il riconoscimento della protezione internazionale, proprio con l’obiettivo di rendere più veloce il processo e di garantire una migliore gestione degli scambi di informazioni e documenti tra gli Enti coinvolti. Questo in sostanza consente al giudice di poter avere accesso in tempi rapidi a tutta l’istruttoria relativa allo straniero che fa richiesta di protezione internazionale, potendo così decidere sulla base di documentazioni certe per definire la posizione dello straniero.
Una sperimentazione che fa del Tribunale di Catania il primo in Italia ad aver avviato misure volte a snellire il crescente contenzioso giudiziario che si registra in materia di protezione internazionale. Il Governo si è impegnato quindi a fare di Catania città pilota, promuovendo simili sperimentazioni negli altri tribunali italiani sulla base di questa buona prassi funzionale ed organizzativa nella gestione dell’emergenza.
Qui il testo integrale della risoluzione:
http://aic.camera.it/aic/scheda.html?numero=7/01123&ramo=CAMERA&leg=17
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