Criticità organiche e carenze strutturali ma anche aspetti positivi quali la messa in sicurezza e la recente strutturazione di alcuni reparti. E’ quanto emerso questa mattina, sabato 7 marzo, durante la visita all’Ospedale di Bronte. L’incontro, sollecitato dagli operatori del nosocomio brontese e dall’Associazione medico-sanitaria Equomed presieduta da Gaetano Palumbo, è servito per ascoltare le esigenze dei primari, dei medici, dei professionisti e dei dirigenti dell’Ospedale Castiglione Prestianni.
Durante l’incontro ho visitato i reparti e discusso a lungo con gli operatori, che hanno esposto le singole problematiche vissute in medicina interna, chirurgia, ortopedia, pediatria, psichiatria, ginecologia e ostetricia, diagnostica per immagini, anestesia e nel laboratorio d’analisi. Si è discusso anche del Pronto soccorso e della relativa necessità di migliorare il servizio in termini di dotazione del personale e di macchinari.
Abbiamo parlato inoltre dei lavori di ristrutturazione dell’Ospedale, fermi da tempo, della messa in sicurezza del punto nascite che prevede la guardia attiva giorno e notte di ginecologi, ostetriche, anestesisti, pediatri e infermieri – che invece attualmente lavorano in regime di reperibilità – e della possibilità di realizzare una sala di monitorizzazione per i pazienti critici.
Ho ascoltato con attenzione tutte le problematiche vissute quotidianamente da chi dirige e opera nei reparti dell’Ospedale e mi farò carico di analizzarle anche assieme alle autorità sanitarie competenti, dall’ASP all’assessorato regionale alla Salute, con l’obiettivo di migliorare il servizio offerto agli utenti di un territorio importante ma geograficamente complesso come lo è Bronte. All’iniziativa, oltre a me e al presidente di Equomed Palumbo, erano presenti il direttore sanitario Salvo Calì, il vicedirettore sanitario Renato Passalacqua, il primario di ginecologia e ostetrica Salvatore Corsello, il primario di ortopedia Antonio Nicoletti, il primario di diagnostica per immagini Biagio Mineo, i medici chirurghi Alfio Morina e Loreto Argento e parecchi rappresentanti infermieristici e sociosanitari.
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