L’appello del Coordinamento unico d’Ateneo ai presidi di facoltà: più democrazia nella scelta della commissione che riscriverà lo Statuto dell’Università più antica di Sicilia.
I fatti parlano da soli. La cosiddetta “riforma Gelmini” sull’Università impone ad ogni Ateneo di riscrivere il proprio Statuto. Un documento non di poco conto, se si considera che si tratta della “carta” che definisce il funzionamento dell’Università, la composizione e le funzioni degli organismi che la compongono, che incide sulla vita di tutti: dal rettore passando per i docenti, i ricercatori, fino all’ultimo studente. Accade però che a Catania il rettore Antonino Recca abbia deciso di “bruciare i tempi” e nominare la commissione dei saggi – che riscriverà lo Statuto, appunto – in gran fretta. E senza ascoltare tutte le componenti universitarie che avrebbero voce in capitolo e che adesso chiedono giustamente di essere ascoltate. Per far rispettare un semplice principio: quello della democrazia.
Ecco il documento elaborato dal Coordinamento unico dell’Università di Catania. I docenti, i ricercatori, i precari, gli studenti che lo compongono hanno lanciato un appello a tutti i presidi di facoltà e hanno promosso una “petizione programmatica” per chiedere che la commissione dei saggi venga composta ascoltando i pareri di “tutto il mondo universitario: dalle facoltà ai dipartimenti, dal personale tecnico-amministrativo agli studenti, dalle sigle sindacali a tutte le associazioni di docenti (strutturati e precari) e studenti che chiedano di essere audite”.
Vi invito a leggerlo.
Devo deludere la collega Dato, che non ho il piacere di conoscere personalmente, ma io non faccio a tempo pieno il consulente o il consigliore del Rettore. Come Giuseppe sa, occupo la maggior parte del mio tempo (e ne me resta sempre poco rispetto a quanto dovrei) a fare il professore, cioè didattica e ricerca , magari cercando di aumentare costantemente il punteggio che il catalogo di ateneo mi attribuisce.
Per cui la assicuro che sulla vicenda dell’applicazione della legge Gelmini sono coinvolto né più e né meno di quanto sia coinvolta lei.
Questo non mi impedisce di tenermi informato e di condividere pure le scelte che sta facendo questa amministrazione.
Caro Giuseppe, come molti altri colleghi vicino al Pd e senatori del PD (Pietro Ichino), non ho condiviso la riforma solo per la discrasia tra obiettivi dichiarati e assolutamente condivisi, e strumenti utilizzati.
Ma che ci voglia una governance della università forte in grado di misurare e penalizzare i comportamenti di tutti gli attori sulla base di indicatori di merito e qualità, secondo me non ci piove. E spesso efficienza e qualità fanno a pugni con “il democraticismo” (che scade nel populismo) della gestione. Se devo confessare una colpa, è questa: guardo al modello di università dei grandi campus americani di Ivy league americano non al modello latino americano.
Un caro saluto ad entrambi
[…] miei messaggi), avete saputo cosa sta succedendo all’Università di Catania e dell’allarme lanciato dal Coordinamento unico di Ateneo per la riscrittura dello […]
Cara Zaira, non sono in grado di dire cosa pensi al proposito il Prof. Caruso, al quale girerò il messaggio nella speranza che ritenga utile rispondere, per quanto mi riguarda ho pubblicato il documento condividendone il contenuto e se riuscissi a dare un contributo all’apertura di un dibattito , lo considererei un piccolo titolo di merito.
Caro Giuseppe, è inutile nasconderci dietro un dito: il professor Bruno Caruso, al quale tu sei molto vicino,persona di assoluta fiducia del Rettore, più volte consulente dell’Ateneo di Catania per incarico e/o altro, avrà certamente riflettuto a lungo anche su questo aspetto inquietante della vita della nostra università. Ne avrà certamente parlato con il Magnifico Rettore e con il suo illustre Direttore Amministrativo. Forse ( speriamolo) gli avrà manifestato le proprie perplessità, qualora ne avesse. Tu certo hai un canale privilegiato per venirne a conoscenza proprio nel rapporto di stretta vicinanza scientifica, culturale e forse anche amicale con il collega Caruso.
Resto in attesa di saperne realmente di più da te per me e per tutti quelli che devono essere informati.
Per il resto, ritengo che uno statuto debba redigerlo il Senato Accademico Integrato con tutte le componenti di cui tu parli.
Zaira Dato