Ho partecipato ad un appuntamento di approfondimento sulle stragi americane e tedesche avvenute tra il luglio e il settembre ‘43 nella nostra Regione, organizzato dal professore Rosario Mangiameli e dal dipartimento di Scienze Politiche di Catania, proprio nei giorni in cui si celebrano i 70 anni dallo sbarco Angloamericano in Sicilia. E’ stato un bel pomeriggio durante il quale ci siamo confrontati non per affannarci ad attribuire minori o maggiori responsabilità all’uno o all’altro campo allora in guerra, ma, piuttosto, per rafforzare il patrimonio della nostra memoria condivisa. Memoria, nel caso in questione, fin troppo spesso, lasciata alla cura solitaria degli ormai pochi testimoni rimasti o delle comunità che subirono le efferatezze e la brutalità di due fronti in combattimento. Ricordare oggi questi fatti, a distanza di molto tempo, rivivere la brutalità e i tratti disumani della guerra, è di estrema utilità per renderci più consapevoli rispetto a quanto in questi 70 anni sia avvenuto nel nostro continente, e in questo caso specifico nella nostra terra. E’ utile, inoltre, per capire quanto questo lungo periodo di pace europea sia un bene da custodire e preservare e per cogliere le ragioni e le convinzioni intime che spinsero i nostri padri costituenti a voler esprimere con tanta chiarezza, nell’articolo 11 della nostra carta, il “ripudio” della guerra.
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