Il governo regionale ha gettato la spugna. E’ stato lo stesso presidente Lombardo a sancire il fallimento del centrodestra siciliano.
Non bastano le finte battaglie su chi difende realmente gli interessi della Sicilia a coprire la loro radicale incapacità di governare questa terra.
Non hanno mai saputo lavorare per dare concrete prospettive di crescita e di sviluppo, a partire dai fondi strutturali europei che in altri Paesi hanno rappresentato la svolta e che da noi sono stati utilizzati per sagre e festini.
Non vorremmo che questa ‘mossa’ di Lombardo fosse solo l’ennesimo atto di una ‘sceneggiata’ deprimente che finora ha prodotto solo danni e vergogna per l’Isola.
I siciliani meritano di meglio e tra due settimane in occasione delle elezioni europee c’è l’occasione giusta per cambiare.
Per questo è nato il Pd.
Legge di riforma costituzionale per modificare lo statuto speciale della Regione Sicilia è stata proposta da tre i senatori del PDL!
Straordinari!
Non ho parole per manifestare la mia indignazione.
Questo è il metodo: legge ad personam e leggi ccontro personam!!!
Ora sono stanco e vado a dormire!
Buona notte Sicilia
Caro Giampiero, mi sembra che la posizione assunta dal PD sulla strana crisi regionale dovrebbe rincuorarci. Non c’è spazio per inciuci, abbiamo detto sia a livello regionale che nazionale. Ho preso parte alla riunione con il segretario nazionale ed era molto chiaro che il PD è l’opposizione al centrodestra, ovunque, anche in Sicilia. Qui abbiamo una clamorosa manifestazione del loro fallimento che è politico ma anche operativo. Noi lavoriamo per cambiare le cose, non per uno strapuntino di potere. Se Lombardo avesse voglia di cambiarle per davvero – le cose, non solo gli assessori – venga pure a parlare ai siciliani di fondi strutturali, di formazione professionale, di piano dei rifiuti senza inutili quanto dannosi inceneritori sovradimensionati e di vecchia generazione, di riforma della burocrazia, di sostegno alle imprese, di aiuto alle famiglie. Insomma, se si parla di cose serie, noi ci siamo. Diversamente sono affari loro. Ti invito a venire sabato pomeriggio a Librino dove ci sarà Franceschini. Potrai sentirlo dalla sua voce.
Giuseppe Berretta
Quando arriverà un governo regionale serio, con poche promesse è tanti fatti?
Comincia a girare sempre più pressantemente la voce di un possibile accordo fra PD e Raffaele Lombardo. Io e tutti quelli che hanno creduto nella speranza del PD come un’ipotesi di cambiamento reale, non possiamo che ribellarci con forza a questa nuova forma di consociativismo, ancora più insopportabile se vede come protagonista chi ha manifestato con orgoglio la propria chiara diversità dal sistema.
Almeno questa volta, cerchiamo di stare con la schiena dritta…!!!
Giampiero
@ paolo schilirò:
Mizzica! Che audacia! Il fatto è che, purtroppo, non penso che don Rafè sia un pivello. Avrà fatto bene i suoi conti, immagino… o no?
Non mi illudo che Lombardo-AssoPigliaTutto si rassegni così a lasciare alle ortiche il mostruoso castello di consenso e potere che è riuscito faticosamente a edificare. L’unica cosa che non aveva calcolato bene, forse, era la quantità di cambiali che aveva firmato e che gli sono state inesorabilmente presentate tutte all’incasso. Ma stiamo attenti!!! Potrebbe tentare di coinvolgerci! Mi sembra già di udire l’eco delle sirene ammaliatrici!!
L’ennesima dimostrazione da parte di questo governo regionale dell’incapacita’ di portare avanti un programma serio e costruttivo per questa regione. Restano solo le promesse fatte a tanti siciliani che aime’ hanno creduto alla favola di cappuccetto rosso(solo che il lupo si e’ mangiato tutto).
Molti ricorderanno il grande Franco Franchi che in una gustosa scenetta con l’inseparabile amico Ciccio Ingrassia gridava:” A schifiu, finiu”!
Ecco, alla Regione Sicilia, è finita proprio così: il Governatore ha azzerato la Giunta Regionale.
Il conflitto, come sempre, espolode più per la poltrona che per la diversità di vedute politiche.
Ecco allora come si aggiustano le contese in questa maggioranza. Ancora una volta si è verificato quel mercato della politica che negli ultimi anni ne ha frenato lo sviluppo. La maggioranza, pur con numeri nettamente superiori all’opposizione, fa harakiri e si frantuma in tante piccole frazioni, dove contano solo i privilegi che gli uni o gli altri cercano di guadagnare. E se le cose stanno così, la soluzione più logica sarebbe quella di lasciare ai siciliani, anche se con largo anticipo rispetto alla scadenza naturale della legislatura, formulino un giudizio definitivo sulla gestione del centrodestra. Ma il collante del potere è sempre più forte e a nessuno, pur se scontento, viene in mente di mandare tutto a carte quarantotto e tornare alle urne.
Si preferisce andare avanti a colpi di scaramucce e di franchi tiratori. La prima vittima? La SICILIA!!!!