LAVORATORI LICENZIATI, SENZA ASSEGNO DI DISOCCUPAZIONE E NON RICOLLOCATI NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE E IL GOVERNO – ANCORA UNA VOLTA – INADEMPIENTE
Nonostante le promesse, il Governo è ancora una volta inadempiente e a farne le spese sono i lavoratori civili italiani licenziati dalle basi Nato presenti su tutto il territorio italiano. Il caso più grave è sicuramente quello dei dipendenti della base militare di Sigonella, quei 62 lavoratori che, licenziati dall’amministrazione americana, ormai non ricevono più nemmeno l’assegno ordinario di disoccupazione e non hanno ancora ricevuto alcuna comunicazione sulle procedure di ricollocazione all’interno di amministrazioni statali, come invece era stato loro assicurato. Sono costretto ad intervenire ancora una volta a sostegno dei lavoratori delle basi Nato, in particolare quelli della base militare della Marina statunitense di Sigonella, presentando ieri una interpellanza al presidente del Consiglio Berlusconi e ai ministri Brunetta, Sacconi e Tremonti (Pubblica amministrazione, Lavoro ed Economia). E’ l’ennesimo intervento su questa vicenda, di cui ho cominciato a parlare quando ancora – esattamente un anno fa – i lavoratori italiani non erano stati licenziati ma già il Governo faceva finta di non sapere.
Ed ero intervenuto anche ad ottobre scorso per sollecitare l’applicazione della legge n. 98 del 1971 nei confronti del personale italiano delle basi Nato, una legge che prevede l’assunzione negli uffici periferici dello Stato di personale eventualmente licenziato da organismi militari esteri.
Nell’interpellanza parlamentare sottoscritta ieri torno a denunciare la gravità della vertenza che ha coinvolto centinaia di lavoratori licenziati in quanto “ personale non più necessario come supporto alle attività di comando”. E fra questi il caso più grave riguarda proprio la base militare della Marina statunitense a Sigonella, in provincia di Catania, in cui dallo scorso 15 ottobre sono 62 gli addetti interessati al ridimensionamento del personale. Adesso, essendo trascorsi oltre sei mesi, il personale licenziato non riceve più l’assegno ordinario di disoccupazione. “Con il decreto Milleproroghe 2011 era stata prevista per questi lavoratori l’applicazione dei benefici della legge n. 98 del 1971, garantendo quindi la ricollocazione a tempo indeterminato, nel loro territorio, nell’ambito dell’amministrazione pubblica, a coloro che avessero presentato domanda di assunzione entro 60 giorni dal licenziamento”. “Proprio il Milleproroghe prevede che il Dipartimento della Funzione pubblica provveda all’inquadramento entro 120 giorni dalla data di ricezione della domanda, ma a nessuno dei lavoratori civili italiani è stata comunicata la notizia dell’assunzione”. “Non capiamo i motivi di questi nuovi ritardi da parte del ministero che suonano come una beffa nei confronti di lavoratori già pesantemente danneggiati da scelte discutibili, come lo è stato il loro licenziamento da parte dell’amministrazione militare Usa. Per questo ho chiesto che si faccia immediatamente chiarezza sui tempi con cui gli addetti alle basi Nato verranno assunti a tempo indeterminato, in quali amministrazioni statali verranno riassorbiti i lavoratori di Sigonella e se le risorse finanziarie previste siano sufficienti a provvedere all’assunzione di quanti hanno fatto richiesta di inquadramento”.
Buonasera,
mia madre dopo 30 anni di servizio è stata licenziata dalla base di Gaeta ( Lazio). Dal 2009 non percepisce nulla, benchè il Governo abbia sottoscritto l’accordo per erogare l’indennità ( in parte a carico delle Regiono). Ebbene risultano aver aderito e erogato l’indennità per l’anno 2010 solo le Regioni Sardegna, Campania, ed il Lazio, invece, dove c’è quel Governo che ha fatto l’accordo non ha ancora aderito. Viva l’Italia!!!!!! Vergogna. Ora vedremo quando nel 2013 compirà 60 anni e non ha raggiunto la contribuzione utile per la pensione di anzianità a cui avrebbe avuto diritto nella misura massima se avesse continuato a lavorare o gli fossero stati accreditati ( a seguito dell’indennità) i contributi figurativi. Si dovrebbe far causa al Governo epr la mancata applicazione della L. 98/71 e dell’accordo da ultimo fatto ( nel 2010) e chiedere il risaricmento dei danni, chissà che non ci organizzeremo!
Gia’ che fa il governo??
Grazie Giuseppe, almeno qualcuno si ricorda di questi lavoratori, o meglio, di questi ex lavoratori. Certo non e’ che i loro ex colleghi stiano perdendo il sonno…… ma forse anche questo fa parte del dilagante egoismo in un Italia dove al “tanto per canta’” si e’ sostituito il “tanto ppe campa’”.