CGIL Catania – Grande partecipazione allo Sciopero Generale. Oltre diecimila partecipanti al corteo. In Piazza Bellini intervento di Dario Fo: “Tutta quella che è la logica culturale del Governo è di abbassare i livelli, soprattutto cancellare la conoscenza, l’informazione”. Angelo Villari: “C’è voglia di farcela. Non sarà facile fermare la voglia di rinnovamento. Protestiamo contro i tagli agli enti locali che finiranno per tradursi in abbassamento dei servizi e innalzamento delle tasse”
Un minuto di raccoglimento per la morte di Gaetano Antonino Privitera, il catanese poco meno che quarantenne che nei giorni scorsi ha deciso di togliersi la vita dopo aver perso il lavoro. E non a caso, perché proprio a questo cittadino sfortunato, uno fra i tanti che ha perso la voglia di lottare dopo una sconfitta che spesso brucia più di ogni altra, è stato dedicato questo sciopero nel capoluogo etneo organizzato dalla Cgil di Catania. Parola d’ordine: “Fatti sentire per cambiare”; oltre diecimila i partecipanti, presenti con tanto di striscione e bandiere tutte le sigle delle categorie, centro storico pacificamente invaso da fischietti, slogan e tanta speranza di potere riconquistare un diritto calpestato. Alla marcia hanno partecipato anche molti parlamentari; tra questi i deputati nazionali del PD Anna Finocchiaro, Giuseppe Berretta e Giovanni Burtone, e la regionale Concetta Raia.
Il corteo ha raggiunto piazza Teatro Massimo intorno a mezzogiorno, per un comizio lungo e partecipato dalla folla, tentutosi sul palco montato proprio ai piedi del teatro Bellini. Ospite d’eccezione Dario Fo, presente in questi giorni a Catania per dirigere il “Barbiere di Siviglia” : “Avete la mia solidarietà – ha detto Fo- soprattutto in un momento come questo in cui ti cadono le braccia osservando l’arroganza e l’ipocrisia del potere. Si vuole dare la colpa a chi è umiliato. E’ un’indegna situazione che non si può continuare a sopportare. I giovani devono saltare da un finto mestiere all’altro, umiliati e sfruttati in modo indegno. Dico a loro: “Continuate!”, ma capisco che è inutile se non ci si lega alla situazione, soprattutto con chi ha la responsabilità sino in fondo di produrre una resistenza ed una lotta, come ad esempio la Cgil”. “Un popolo che ha cultura e dà coscienza alla cultura è forte, ha la possibilità di usare dei mezzi che sono quelli della conoscenza – ha continuato Dario Fo -. Tutta quella che è la logica culturale del Governo è di abbassare i livelli, soprattutto cancellare la conoscenza, l’informazione”. Il regista e Premio Nobel per la Letteratura ha aggiunto: “Anche questo teatro catanese, uno dei più famosi della storia della musica e della composizione alta, ha difficoltà”, ha detto riferendosi al Teatro Massimo “Bellini”, “e ci sono molti cantori, tecnici, maestranze, che lavorano gratis o quasi, perché qui tutti sentono che senza la cultura c’è il peggiore dei vuoti.”
Al termine del comizio, nel corso del quale si sono succeduti gli interventi dei rappresentanti di categoria, il segretario generale della Camera del Lavoro Angelo Villari ha sottolineato: “Ricordiamo Gaetano Privitera che a nostro parere è un’altra vittima annunciata; la vittima di un disagio che colpisce troppe persone in questa città e in tanti altri centri, dove la disoccupazione è il dramma più grave. Ancora più grave, però, è la mancanza di prospettive e di risorse. A livello nazionale intanto, si annunciano le cose che poi non si fanno, a partire da questo decreto che annuncia molte cose, ma che non è accompagnato da risorse e politiche mirate. Cosa significa per Catania questo sciopero? Una richiesta di lavoro per tutti, una richiesta di sviluppo. La voglia di cambiamento per lavoratori e pensionati esiste, ed è forte. Stiamo mettendo in campo i giovani, gli studenti, affinché si possa avviare un processo di cambiamento significativo. Vogliamo un futuro di speranza per i nostri figli, un diritto allo studio credibile con conseguente blocco di tagli e investimenti per cultura, università e ricerca. Protestiamo contro i tagli agli enti locali che finiranno per tradursi in abbassamento dei servizi e innalzamento delle tasse”. Angelo Villari si è detto “particolarmente soddisfatto per l’altissimo livello di partecipazione alla protesta. C’è voglia di farcela. Non sarà facile fermare la voglia di rinnovamento. Qualche volta la lotta non paga, ma è la rassegnazione la vera sconfitta”.
RMDN
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