Via libera definitivo, ieri sera alla Camera, alla nuova normativa sul Terzo Settore. Una riforma importantissima per il vasto mondo delle onlus e del volontariato, attesa da tempo e approvata dopo due anni di passaggi parlamentari tra Camera e Senato. Tante le novità introdotte dalla riforma, a partire da una ridefinizione precisa di Terzo settore, un universo grande e bellissimo fatto di enti privati con finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale. La legge tocca aspetti giuridici, finanziari e fiscali di un mondo importante e variegato, che conta quasi 5 milioni di volontari, oltre 390 mila organizzazioni censite dall’Istat, 800 mila posti di lavoro, 12 mila cooperative e imprese sociali con una media di 10-12 addetti, 8 mila fondazioni di comunità e un giro d’affari di circa 74 miliardi di euro pari al 4% del PIL. La riforma tocca anche i Centri di servizio per il volontariato, istituisce il Consiglio nazionale del Terzo settore, quale organismo di consultazione degli enti del Terzo settore a livello nazionale la cui composizione valorizzi il ruolo delle reti associative di secondo livello, rilancia l’impresa sociale, istituisce un fondo per il Terzo settore (17,3 milioni di euro nel 2016 e 20 milioni di euro a decorrere dal 2017) e dà vita alla Fondazione Italia Sociale, che avrà il compito di sostenere, attrarre e organizzare iniziative filantropiche e strumenti innovativi di finanza sociale. Importante anche il passaggio dal Servizio civile nazionale al Servizio civile universale, che incentiverà esperienze di cittadinanza attiva, di solidarietà e inclusione sociale.
In questo DOSSIER tutti i dettagli della Riforma.
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