Torniamo a occuparci della città. Anche nel blog.
Torniamo a mostrarla, a farla vedere. O meglio, a far vedere come è stata ridotta.
Torniamo non tanto a indignarci – serve, ma non basta – quanto a preoccuparci. Del luogo in cui viviamo. Di cui parlavamo bene con gli amici forestieri. Ai quali abbiamo spesso difficoltà a rispondere quando ci chiedono cosa accade a Catania. E’ vero che la stessa difficoltà ce l’abbiamo con gli amici stranieri quando ci chiedono, sempre più spesso, cosa accade in Italia.
D’altra parte nella testata di questo blog c’è scritto che vogliamo “cambiare il Paese” e cambiare la città”. Sono due desideri che vanno di pari passo. E che richiedono la stessa passione.
Oggi apriamo una sezione video dedicata alla città. Comincio io con il “buco” di Piazza Europa. Chiedo a chiunque abbia qualcosa da mostrare di questa nostra povera città di mandarmi direttamente il suo breve – per ovvie ragioni – video e sarò felice di pubblicarlo sul blog. Che, ripeto, è di chiunque senta l’esigenza e non abbia perso la voglia di essere cittadino in prima persona.
Nei giorni scorsi ho inviato una mail all’on., contenente notizie (secondo me) rilevanti e degne di essere portate (fatte le opportune verifiche) all’attenzione dell’opinione pubblica, sul parcheggio di piazza europa e sul processo che è in corso.
Con grande rammarico , però, non ho da lui ricevuto alcuna risposta.
E’ IMPORTANTE CHE LE PERSONE SAPPIANO COSA STA REALMENTE ACCADENDO IN TRBUNALE, VISTO CHE I MEZZI DI COMUNICAZIONE LOCALI HANNO UNA VISIONE DI PARTE DELLA VICENDA.
ecco uno stralcio di quello che ho inviato all’on.: …..in merito alla perizia disposta dal tribunale, poi, osservo che tale perizia , vorrebbe lasciar intendere che nessuno volesse fare questo appalto e che solo la “parcheggio europa s.p.a” volesse farlo e che la gara sarebbe andata deserta per questo motivo.
Quindi la “parchegio europa s.p.a” era composta , stando alla perizia, da un gruppo di altruisti che volevano realizzare un parcheggio non redditizio , ma che hanno solo dovuto aderire alle richieste del comune che ha voluto per forza farsi il centro commerciale, per “garantire l’equilibrio finanziario del progetto” e quindi ,secondo la perizia, le imprese non volevano specularci.
La realtà, secondo me, è un’altra:
Secondo me, è stato modificato il progetto iniziale che era antieconomico, anche se forse non deficitario (come dicono i periti), per trasformarlo in un progetto lucrativo e che l’appalto è stato “scippato” alle altre imprese attraverso presunti accordi e manovre fra funzionari comunali e “parcheggio eruopa s.p.a”
Sì, è vero, sembrano tutti anestetizzati. Che tristezza.
Incredibile, che macello che hanno combinato. Una vergogna assoluta. E nessuno che si indigna più di tanto in città. Anzi, la gente ormai sembra assopita, volta sempre la testa dall’altra parte.
A questo punto, però, la domanda da porsi è: fatto il danno, fino a quando la piazza intera rimarrà in queste condizioni?
Catania è ormai una città sotto sequestro, con disagi immani per i cittadini. Si celebrino in fretta i processi, si condanni chi si ritiene di dover condannare, ma si riavviino i lavori il prima possibile. Ci sono momenti che per fare 100 metri si impiega mezz’ora. Si parla tanto di sviluppo, ma senza una seria viabilità di scorrimento Catania avrà sempre tarpate le ali …
Certo, così com’è piazza Europa non si può certo lasciare. I disagi per tutti noi sono troppi.
Ma non esageriamo, io credo che lo sviluppo che fa girare davvero l’economia alla fine cancelli molte brutture. Un sistema turistico serio che muova denaro serio dà così tanto lavoro alla gente che il crimine cala di molto. Garantito.
Ve lo immaginate qualcosa di simile alla Ramblas di Barcellona a Catania? Ci vorrebbero più poliziotti che turisti per tenere a bada i vandali.
Anche perché, scusatemi la crudezza, noi catanesi non siamo certo catalani. Anzi, i siciliani non sono certo catalani. Lì l’autonomia ha portato sviluppo e ricchezza, qui arretratezza e povertà.
Che pena per Catania. Piazza Europa potrebbe essere la parte terminale di una “Ramblas” etnea costituita da Corso Italia. Ma è inutile, Catania non è Barcellona.
Il classico intrigo da peggiore malapolitica. Mi chiedo, ma chi doveva vigilare dov’era quando lo scempio si stava compiendo?
Davvero senza parole. Ne sapevo poco. Troppo poco. Anche perché la stampa locale non è che si sia mai dilungata in particolari sulla vicenda.