A pochi giorni dai fatti di Rosarno, che hanno prepotentemente riportato alla luce la realtà di molte zone italiane (in cui immigrazione spesso fa rima con sfruttamento e intolleranza), trovo molto interessante il pro-memoria sull’immigrazione realizzato dal parlamentare del PD Massimo Livi Bacci: una fotografia degli immigrati presenti in Italia, una riflessione sulla necessità di rivedere le attuali politiche sull’immigrazione, diversi spunti per un partito che deve saper cogliere i cambiamenti della società.
Dieci spunti per una riflessione, per un dibattito che può e deve portare delle risposte diverse da farneticanti iniziative estemporanee come le schedature su base etnica dei bambini rom – cosa che provocò la preoccupata reazione del Parlamento Europeo – o inqualificabili operazioni come la “white christmas”, disinvoltamente portate avanti da alcuni sindaci-sceriffo.
Ridurre al minimo l’irregolarità adottando al contempo misure che assicurino la miglior inclusione ed integrazione possibile, cercando soluzioni che esulino dalla politica rigida e contraddittoria che questo governo ha attuato finora, magari cavalcando e strumentalizzando pericolosamente la paura per raccogliere consensi elettorali.
Prendendo a prestito le parole che Massimo Livi Bacci usa in conclusione del suo pro-memoria, “un grande partito politico deve saper dare risposte articolate e convincenti, volte a proporre rimedi immediati e politiche di lungo periodo, e generare nell’opinione pubblica la conoscenza del problema, svincolata dal dibattito giornaliero sequestrato dall’irresponsabile manipolazione della paura. In questo inizio di millennio l’immigrazione è il fenomeno sociale con maggior forza di cambiamento, che la politica deve saper guidare nell’interesse di tutti”
Una politica per l’immigrazione
Pro-memoria in dieci punti per il PD
(Massimo Livi Bacci)
Parlando di immigrazione, credo che la prima legge da rispettare sia quella contro lo sfruttamento del lavoro nero. Partiamo da lì, al resto pensiamo immediatamente dopo.
Sì, il mondo sarà pure di tutti, ma quando si va in un altro paese innanzitutto si devono rispettare le regole di convivenza di quel paese, senza pensare di imporre le proprie.
Io semplicemente non smetterò mai di credere e di dire che il mondo è di tutti.
Bellissima la nota di Livi Bacci. Ed anche concreta.
La sola splendida foto “vale il prezzo del biglietto”, come si suol dire…