Stamattina ho partecipato all’incontro di presentazione dei nuovi servizi dello Sportello Unico telematico della Procura della Repubblica di Catania, realizzati nell’ambito dei progetti Best Practices finanziati dall’Unione Europea tramite la Regione e con il contributo del Consiglio dell’Ordine degli avvocati. Grazie alle nuove funzionalità dello Sportello Unico della Procura della Repubblica, che vanno ad incrementare quelle già esistenti avviate nel maggio scorso, cittadini, e avvocati e forze dell’ordine potranno servirsi di una di una serie di servizi on line (casellario giudiziario, carichi pendenti, deposito atti, deposito notizie di reato) e potranno richiedere e ritirare alcuni documenti direttamente agli sportelli aperti nei loro comuni di residenza. La Giustizia per funzionare al meglio ha sicuramente bisogno di modifiche legislative ma anche e soprattutto di una riorganizzazione che utilizzi al meglio le opportunità che l’informatica mette a disposizione. A mio avviso puntare sullo sviluppo dei servizi on line rappresenta un deciso passo in avanti verso quella modernizzazione e la velocizzazione della Giustizia che tutto il Paese auspica. Penso che la messa in opera di uno Sportello Unico telematico, collegato a ben trenta comuni della provincia di Catania, rappresenti un ottimo esempio di riorganizzazione funzionale. Un passo avanti verso una necessaria modernizzazione cui ne dovranno seguire molti altri. L’esperienza del processo telematico per i decreti ingiuntivi, ad esempio, si è dimostrata di gran successo e potrebbe in effetti essere utilizzata anche per i procedimenti ordinari, consentendo la presentazione di documenti online, la comunicazione elettronica tra le parti e il tribunale, lo scambio elettronico di documenti ufficiali e altre funzionalità. Secondo quanto riferisce il rapporto Doing Business 2013, sedici Paesi in tutto il mondo consentono già di presentare gli atti di citazione di carattere commerciale in formato digitale e permettono una certa automatizzazione della gestione della causa da parte del tribunale. La rivoluzione digitale è già arrivata e la Giustizia deve sfruttarne vantaggi e potenzialità
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