Cari amici e care amiche, mi
scuseranno i non amanti dell'argomento se
questa mia newsletter sarà quanto mai monotematica, quasi tutta
incentrata sul
lavoro. Che vuol dire riforma del lavoro ma che speriamo al più presto
sia
sinonimo anche di sviluppo e crescita. E' il
mio “pane quotidiano” su cui mi spendo molto in Parlamento, chi mi
conosce lo sa bene, ma sono temi che riguardano ognuno di noi
molto da vicino soprattutto in tempi così difficili e con cambiamenti
così
importanti alle porte.
La
riforma del mercato del lavoro, appena
modificata dal Governo Monti, è un tema che fa discutere molto e su cui
si può
dire davvero ogni cosa e il suo contrario. Io credo innanzitutto che
sia una
riforma migliorabile sotto molti punti di vista: ci sono
luci e ci sono ombre in questa riforma, come
ho avuto
modo di dire alcune settimane fa al Circolo Pd di Monte Mario.
Le
ultimissime modifiche illustrate un paio di
giorni fa dal Governo sono certamente
apprezzabili.
Sull'articolo
18 infatti sono state pienamente ascoltate le ragioni del Pd , che
poi sono le ragioni del sindacato – tutto, non soltanto la Cgil –
ma anche quelle della Chiesa e di gran parte dei cittadini italiani.
Punti
fermi su cui il Pd da tempo ha le idee ben chiare, ben sintetizzate in
una
frase sintetica ma efficace: il
lavoro prima di tutto.
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Ma
parlare d’impiego, purtroppo, significa anche
occuparsi del lavoro che non c'è e che si perde. Soprattutto nel
Meridione e
nella nostra Sicilia, dove da tempo mi occupo di una vicenda davvero
paradossale e drammatica: è quella della Riela, l'azienda catanese di
autotrasporti ormai ad un passo dal fallimento.
Un'azienda dello Stato che lo Stato deve a tutti i costi salvaguardare.
Vi lascio con un articolo che parla di tutt'altro e che mi piace condividere perché riguarda me, il nostro partito, le nostre prospettive future, ma non prima di aver fatto |
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ad ognuno di voi i miei più sinceri ed
affettuosi auguri: possiate trascorrere una Pasqua serena con i vostri
cari! Grazie sempre per la vostra attenzione e per i vostri commenti. A presto, Giuseppe Berretta |
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